Altea

Althaea officinalis L.

Famiglia: Malvaceae

L’Altea, considerata la cugina maggiore della Malva, in realtà è meno conosciuta perché è più difficile reperirla come pianta spontanea, e spesso può essere addirittura confusa, impropriamente, con il Malvone. Nella medicina popolare europea viene utilizzata prevalentemente come emolliente, lenitivo, per uso interno ed esterno, sfruttandone le proprietà antitussive e antiinfiammatorie per lo stomaco.

Droga vegetale

Radici, fiori e foglie.

Costituenti chimici

Tutte le parti della pianta contengono polifenoli e mucillagini, ma la droga più ricca è senz’altro rappresentata dalle radici: mucillagini (fino al 10% nelle radici) . Presenti anche steroli, tracce di olio essenziale e antociani (nei fiori). I polisaccaridi che costituiscono le mucillagini dell’Altea (arabino-galattani e ramno-galatturonani) esplicano azione antiinfiammatoria per uso topico su cute e mucose, rigonfiandosi con acqua e proteggendo come un film le mucose. Interessanti i lavori sperimentali che confermano l’attività sedativa della tosse dei ramno-galatturonani e immunostimolante.

Indicazioni e modalità d’uso

Per l’Altea mancano studi clinici condotti con metodologia scientifica che confermino le indicazioni terapeutiche provenienti invece dalla tradizione. Ma è la stessa esperienza clinica a conferma gli usi popolari già ampiamente consolidati: e l’Altea risulta indicata in particolare come antiinfiamamtorio e protettivo della mucosa del cavo orale, tubo digerente (esofago, stomaco e intestino) cute. Le preparazioni tradizionali (decotti, macerati, estratti fluidi ed estratti secchi) sono correttamente utilizzabili in particolare nei casi di glossiti e gengiviti, faringiti, gastriti, esofagiti da reflusso, gastroduodeniti da FANS, ma anche coliti infiammatorie e spastiche. Non è invece efficace nelle infiammazioni delle vie urinarie.

La preparazione estemporanea più razionale è costituita dal macerato a freddo, preparato con un cucchiaio di radice t.t. mantenuto in acqua per 3-5 ore a temperatura ambiente, 2-3 volte al giorno.

Nei casi di reflusso gastroesofageo oltre al macerato possono essere allestite capsule a base di polvere o di estratto secco 200-500mg/capsula, da assumere dopo i pasti, in mdoo che rigonfiandosi possano formare una massa gelatinosa che riduce meccanicamente il reflusso.

Rimedio tradizionale contro la tosse è lo sciroppo al 10 % di estratto fluido di Altea, alla quale possono essere pure associate altre piante ad attività sinergica quali Timo, Elicriso o Liquirizia.

Scarsamente efficaci sono invece gli infusi ottenuti con foglie e fiori (infusi “pettorali” con fiori di Malva, Rosolaccio, ecc.), mentre sempre la polvere o l’estratto secco della pianta possono fungere anche da veicolo, ad esempio, per alcuni oli essenziali ad attività balsamica, antispastica o antiinfiammatoria. Per uso esterno il decotto invece è molto utilizzato per impacchi, sciacqui o gargarismi in caso di faringo-tonsilliti, stomatiti, afte o dermatiti, come pure l’estratto per la preparazione di creme o paste lenitive.

Avvertenze

Non sono noti effetti tossici, controindicazioni ed effetti collaterali. È invece sconsigliata l’assunzione contemporaneamente ad altri farmaci che, per la presenza importante di mucillagini, potrebbero ceder ridotta la loro biodisponibilità.

Referenze

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